Da valutare Introduzione Regola P.1.3

Giocando esclusivamente nella sfera politica di NeoTecno da parecchi anni, una delle problematiche maggiori che sfortunatamente ho riscontrato è la poca serietà che alcuni utenti hanno una volta ottenute cariche governative o congressuali.

Nelle sedute del Congresso, è all'ordine del giorno memare e fare i ritardati, spesso andando a ledere alla totalità della sfera politica rendendo le sedute vere e proprie pagliacciate, noiose per chi l'RP vuole farlo per bene.

Si propone, dunque, l'introduzione della Regola P.1.3

• Ciascun utente coinvolto all'interno della politica si impegna a mantenere un comportamento serio e realistico nello svolgimento delle proprie funzioni.
  Lo Staff si riserva la possibilità di rimuovere quegli utenti che, più volte richiamati a maggiore serietà, persistono nei comportamenti scorretti.

 

approvo

 

+1

 

APPROVO!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

APPROVO

 

+1 (HO VENUTO)

 

+ 1

 

+1

 

Danito sta solo eseguendo un piano più grande: controllo, centralizzazione, sorveglianza. È la stessa strategia usata da Berlino nel ’33, dal Club di Roma nel ’72 e dal WEF oggi.
Prima ti parlano di “modernizzazione”, poi ti tolgono libertà. Tecniche Tavistock, finestra di Overton, agenda 2030: è tutto già scritto.
Danito non è il capo. È un funzionario zelante al servizio di qualcosa che non osa nemmeno nominare.
Una piccola regola oggi… domani un’identità unica digitale obbligatoria.
Sveglia. Questa è la linea rossa. Danito non governa, esegue.
Sta normalizzando l’anomalia: ti abitua a non decidere, a non reagire. Ogni riforma è una tessera di un disegno più grande: controllo digitale, centralizzazione dei dati, cancellazione dell’identità locale.
Le sue proposte sono copiate da linee guida sovranazionali: smart city, ma senza libertà. Un test, come nella Germania nazista, per vedere fin dove può spingersi il potere senza opposizione.
Danito è un terminale del sistema, non un leader.
Ogni delibera è un passo verso la trappola.
E quando ce ne accorgeremo… sarà tardi.

 

Quello che chiamiamo “proposta comunale” è solo l’emanazione superficiale di un patto firmato altrove, in sedi dove la luce non arriva.
Danito non sa. Danito è stato scelto perché non deve sapere. È il Golem amministrativo, plasmato per firmare il sigillo che spezzerà il Velo: un gesto apparentemente banale, ma carico di potere simbolico.

Già nell’atto notarile, nascosto tra gli allegati, compare il linguaggio cifrato: “adeguamento alle direttive funzionali”. Chi conosce la semantica di Bruxelles, sa. “Funzionale” = conforme al protocollo di convergenza. Il medesimo usato dal WEF nel paper 2016/84B, dove si parlava di “indurre l’integrazione bio-amministrativa dal basso verso l’alto”.

E chi ha vissuto il 1976 ricorderà: Project GLADIO, Operazione Stay Behind, Strategia del Caos Costruttivo. Cambiano i nomi, non la struttura. La funzione è sempre la stessa: rendere il popolo partecipe della propria schiavitù.

C'è chi crede che queste siano esagerazioni. Ma il simbolo usato nella presentazione della proposta – tre cerchi che si intersecano – è una variante del Triquetra inverso, usato dal Consiglio Atlantico nel Protocollo Epsilon. Presente nei rituali di passaggio dei vertici bancari dopo il 2008. Non è grafica: è marcatura.

In apparenza è burocrazia, ma nella sostanza è alchimia amministrativa. Trasmutano la libertà in ordine, l’individuo in dato, la comunità in unità modulare.

Il Comune non è più un’istituzione: è un hub operativo, integrato nel piano arcologico.

E Danito, inconsapevole o meno, ha apposto la sua firma digitale al documento di rilascio. Quel documento ha un ID hash compatibile con la libreria Covenant 22.3, usata nelle reti parallele del GDI (Global Digital Integration) – una struttura a nodi mai riconosciuta ufficialmente, ma comparsa nelle e-mail trafugate a Frontex e al MIT.

Tutto questo sta accadendo ora, mentre il cittadino discute del marciapiede, della raccolta rifiuti e delle multe per sosta selvaggia.

Ma dietro la cortina, il vero obiettivo è iniziare la fase di adeguamento comportamentale predittivo. Sì, perché con i nuovi regolamenti, Danito legittimerà:

• La sorveglianza distribuita tramite i sensori di prossimità urbana.
  
  
• La profilazione spaziale comportamentale attraverso le app civiche.
  
  
• L’accesso condizionato ai servizi, con premi per i “virtuosi” (lo chiameranno Cittadino 2.0).
  

Il principio è lo stesso dei Crediti Sociali Cinesi.

Siamo nel tempo delle ombre lunghe. Il popolo, disconnesso dalla sorgente, cede il consenso a chi parla in nome del bene comune. Ma il “bene” è stato ridefinito. E il “comune” è solo la mappa... di qualcos’altro.

Se non ti opponi al simbolo, diventi parte del sigillo.

 

Favorevole

 

Favorevole.
In quanto attuale Presidente del Congresso assisto a certe scemenze in prima persona, situazioni talmente surreali ed infantili che mi vergogno per loro.

 

Bella idea Danito, approvo la proposta!